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Extrait
La pandemia di influenza “A” ascritta al virus H1N1 è un caso, sanitario, di catastrofe annunciata. In simili casi, si ammette esplicitamente che è soltanto possibile che la catastrofe si verifichi : quello che viene comunque attivato sono apparati e procedure per adattare alla prevenzione e poi alle cure.
Ancora prima, la “catastrofe” è stata ridefinita, come ha visto Annie Le Brun già vent’anni fa (in Perspective dépravée. Entre catastrophe réelle et catastrophe imaginaire, La Lettre volée, 1991) 1 : « adeguandosi così il termine all’analisi di qualunque fenomeno le cui cause variano in maniera continua per provocare degli effetti discontinui, ne risultava che la parola - ma anche la cosa - si inscriveva implicitamente nella nostra quotidianità come poteva essere la nostra quotidianità a inscriversi in un nuovo ordine della catastrofe. » Agenti patogeni oppure economici, terroristici o climatici, vengono rappresentati nel loro decorso e nella loro gestione secondo questo modello, che vuole escludere la catastrofe come « evento imprevisto e violento che porta in sé la forza di cambiare il corso delle cose. Un evento che è insieme una rottura e un cambiamento di senso e che perciò stesso può essere altrettanto un inizio che una fine. » Neanche l’11 settembre smentisce questa abolizione d’ufficio dell’evento, sostituito da un massimo rischio entro una continuità di emergenze : come uno tsunami più disastroso dei precedenti, o una “crisi finanziaria” aggravata, dopo di che si commemorano i caduti e si prevedono altri simili incidenti, assicurando che tutto è pronto affinché non possano cambiare il corso delle cose. Mentre nel 1755 il terremoto (con maremoto e incendio) di Lisbona aveva precipitato il crollo della Provvidenza, di dio come della natura, aprendo all’immaginazione di un disordine totale e della possibilità di ogni rovesciamento anche per evento umano imprevisto, ora ci si vuole limitare all’attesa di disordini parziali, mezzi di adattamento alle nuove provvidenze che si chiamano “prevenzione e controllo”, “difesa della salute pubblica” : cioè gestione dei danni.
Article à lire en totalité sur le site Paola Ferraris
de L'Achèvement
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